VILLA OLMO
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VILLA OLMO

COMO, VILLA OLMO

Como, Villa Olmo

COMO, VILLA OLMO

Villa Olmo ospita la puntata eliminatoria del 1970 in cui trionfa la squadra di Como, che si aggiudica anche la finale di Verona, vincendo così la 6° edizione di JSF. 

Villa Olmo deve il suo nome alla remota presenza di un gigantesco e secolare olmo che è il vanto del suo incantevole giardino botanico, piantato, secondo la tradizione da Plinio il Giovane. La villa, la più sontuosa fra le ville comasche, con il suo magnifico parco si affaccia sul lago con i tratti imponenti e rigorosi del neoclassicismo. La nobile dimora, di stile neoclassico, fu progettata dall'insigne architetto ticinese Simone Cantoni (1736-1818) sul finire del XVIII secolo, elaborando il progetto originale stilato dal suo coetaneo Innocenzo Regazzoni, per desiderio del marchese Innocenzo Odescalchi, la cui famiglia aveva dato i natali a Papa Innocenzo XI (1676-1689).

COMO, VILLA OLMOLa costruzione della villa, che sorse sopra le rovine della residenza del poeta romano Caninio Rufo, iniziò nel 1782 e venne ultimata nel 1797. Con Cantoni collaborarono Domenico, Carlo, Luca e Giuseppe Pozzi e lo scultore Francesco Carabelli. Poco dopo il termine dei lavori iniziò la serie di visite storiche. Fra gli ospiti illustri da segnalare, Napoleone Bonaparte nel 1797 e Ugo Foscolo nel 1808. Nel 1824, con la morte di Innocenzo Odescalchi, la villa passò alla famiglia Raimondi, che si incaricò di sistemare il piazzale antistante il fabbricato. Ancora una volta la villa fu testimone di altre storiche visite e incontri: nel 1835 la regina delle due Sicilie e la regina di Sardegna furono ospiti dei Raimondi. Successivamente fu la volta degli imperatori d'Austria Francesco Ferdinando I e Maria Carolina, quindi del principe di Metternich, del maresciallo Radetzsky e di Giuseppe Garibaldi. Quest'ultimo fu protagonista di una discussa storia d'amore con Giuseppina Raimondi, che si concluse con un matrimonio subito interrotto con gravi accuse reciproche. Il passaggio di Garibaldi a Villa Olmo è segnato da un piccolo medaglione su un caminetto di uno dei salotti al piano terreno.

COMO, VILLA OLMONel 1883 gli eredi del marchese Raimondi vendettero la villa al duca Guido Visconti di Modrone, che decise di effettuare un intervento di restauro e di miglioramento anche all'interno del fabbricato. Sotto la guida dell'architetto Emilio Allemagna furono abbattuti le scuderie e il portico che si protendevano verso il lago, sistemato l'accesso e nel 1883 venne costruito il teatrino. Lo scalone acquistò maggior pregio perché fu sfondato il soffitto dell'atrio, che risultò così coronato da una duplice balconata, e si migliorarono, con decorazioni e stucchi, tutti i locali al primo piano della villa. Nel 1924 la villa passò dai Visconti di Modrone al Comune di Como.

COMO, VILLA OLMOEbbe così inizio il quarto periodo della sua esistenza, tutto sotto il segno della scienza e dell'arte. Nel 1927 la villa ospitò la Seconda Esposizione Voltiana, allestita in occasione della celebrazione del Primo Centenario della Morte di Alessandro Volta, e, nel 1949, il 150° Anniversario dell’Invenzione della Pila, la Mostra dell’Elettricità Applicata. Sono seguiti numerosi manifestazioni locali, congressi, convegni, simposi, spettacoli. Qui si trovano, dal 1982, la ricostruzione del laboratorio di fisica del Gattoni e il Centro di Cultura Scientifico "Alessandro Volta", che vi tiene le sue manifestazioni internazionali.

Il Giardino

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Un parco centenario fa da cornice alla villa, che dalla parte del lago si distende in un magnifico giardino all’italiana: il giardino conserva essenze arboree di rara bellezza, che in primavera si accendono di meravigliose e vivaci fioriture.

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Gli Interni

Gli interni sono grandiosi e sontuosamente affrescati, a partire dall’atrio a tre piani e dal grande Salone d’Onore. All'interno, i romantici non possono perdere la Sala delle Nozze, dove Andrea Appiani, o forse un suo allievo, affrescò le nozze tra Peleo, re di Tessaglia, e la dea Tetide, da cui nacque il pié veloce Achille.

 

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     La Passeggiata

La villa si trova oggi al termine della passeggiata panoramica pedonale costruita nel 1957 per collegare in un percorso suggestivo alcune sontuose dimore settecentesche, tra cui Villa Saporiti, che, progettata da Leopoldo Pollak, ospitò nientemeno che Napoleone e Giuseppina, e la seicentesca Villa Gallia, la più antica fra le dimore nobiliari dell’antico ed elegante quartiere Borgo Vico. Ambedue le ville sono ora di proprietà della Provincia.

 

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