INTERVISTA A BARBARA MARCHAND
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L'intervista a...

BARBARA MARCHAND

San Felice sul Panaro - Roma, 11/09/2004

Barbara Marchand, madrina dei giochi invernali per antonomasia. Al fianco del prode Ettore conduce "Giochi sotto l'albero" e "Questa pazza pazza neve" nel 1977 e 1978. E' sua la voce che ci tiene compagnia ogni domenica sera a "Due di notte" su Radio2. Oltre ad essere un'affermata speaker radiofonica (artisticamente nasce come dj a Radio Montecarlo nel lontano 1966), Barbara Marchand oggi collabora con molti portali informatici, tra i quali www.edicolaweb.net e www.naturalia.net. Per edicolaweb.net cura la rubrica "Sentieri Infiniti" ma è su naturalia.net (il portale della sana alimentazione), che riversa una passione, una professione da esercitare: quella verso la naturopatia. Con estrema cortesia ci ha concesso un'intervista, felice di tornare indietro nel tempo e parlare di quegli anni colmi di ricordi, della sua conduzione, di questa sua grandiosa, seppur breve, esperienza televisiva nella parentesi invernale di Giochi senza frontiere.  

Barbara Marchand, come mai un nome d'arte?

Per l'anagrafe sono Josiane Marchand, ed è il nome di cui mi sono riappropriata dopo trenta e più anni di radio per esercitare la professione di naturopata. Ho "dovuto" scegliere un nome più internazionale, nel lontano 1966, poiché dalla radio questo mio vero nome veniva storpiato dall'ascolto distratto. Giovanna, Susanna, non sapevo quale scegliere. Marchand invece è il vero cognome da ragazza: sono francese ma monegasca di nascita.

Entrambe le edizioni invernali di Giochi senza frontiere le ha presentate al fianco di Ettore Andenna; come si è trovata in coppia con lui, nonostante anche lui fosse alle sue prime armi?

Io ed Ettore ci conoscevamo già, abbiamo esordito insieme a Radio Montecarlo; l'ho tenuto a battesimo, e lui lo ricorda ancora. Artisticamente siamo cresciuti insieme, prima in radio ed in seguito in televisione, grazie ai giochi.

Quali sono i ricordi più belli che ha di quegli anni?

I ricordi ed i bei momenti sono tanti, se posso sintetizzarli in tre punti direi l'esperienza televisiva, la notorietà che ciò comporta ed il contatto con il pubblico; il rapporto con i colleghi, con cui ho imparato a confrontarmi e con cui passavo molto tempo insieme, e non ultimo il fatto di viaggiare, si lavorava molto ma si era anche in vacanza: conservo ancora un servizio di bicchieri comprato a Verbier.

...e il ricordo più divertente invece?

Portavo gli sci, i miei sci, ovunque andavo. All'aeroporto di Zurigo li persero, all'arrivo non c'erano più. Dissi che dovevo lavorarci, così mobilitai tutti, in questo piccolo aeroporto.

E i ricordi meno piacevoli invece quali erano...

Le congestioni da freddo: dovendo passare molto tempo, tra prove e diretta, sulle piste da sci piuttosto che sul ghiaccio, spesso ne ero vittima.

Sui pattini e sugli sci, come se la cava?

All'epoca piuttosto bene, anche se ho dovuto smettere di sciare poiché venivo presa dal panico della velocità.

C'è una puntata che ricorda in particolar modo, tra quelle da lei presentate, per la scenografia, i giochi o l'ambientazione?

Si, la puntata di Giochi sotto l'albero ad Aviemore nel 1977. Ricordo il paesaggio, il castello, in lontananza si vedeva anche il Loch Ness.

Come è arrivata a "Giochi sotto l'albero" e a "Questa pazza pazza neve"?

Quando fui chiamata per condurre entrambe le edizioni invernali di Giochi senza frontiere" ero reduce di "Aria Aperta", un programma che presentavo insieme a Claudio Lippi, in cui ragazzi e bambini di diverse provenienze si incontravano per giocare insieme. Una sorta di "Interville" ma per bambini. Da li a Giochi senza frontiere il passo fu breve.

Le hanno mai proposto di presentare un'edizione estiva?

No, per l'edizione estiva vi erano molte raccomandazioni. Tanti nomi ed il mio non era tra questi.

Lei che ha conosciuto Popi Perani, che ricordo ha di lui?

Era una persona a modo, gioviale, un signore.

Come detto nella sua introduzione, oggi lei collabora con Radio2 ed alcuni portali informatici, affrontando così svariati argomenti: ma quali di questi le interessano particolarmente?

Innanzitutto la naturopatia che esercito anche come professione: mi occupo di alimentazione e di cure naturali, come i fiori di bach. In secondo luogo direi l'ufologia, ma non intesa come fantascienza, bensì come disciplina scientifica, investigativa, basata sulle ricerche.

Nell'era dei reality show, di cui ha parlato anche in radio, pensa che un programma come Giochi senza frontiere oggi avrebbe successo o sarebbe fuori luogo?

Io penso, ed è una mia convinzione, che i "giochi" oggi avrebbero un successo straordinario. Sono nel DNA di tutti, di tre o più generazioni. Il successo dei reality show non è destinato a durare negli anni.

Grazie mille per aver accettato di rispondere alle mie domande... 

 E' stato un piacere! Un saluto a tutti i fans. Ciao!   

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