LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'EUROPA
Home Su LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'EUROPA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'ITALIA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'EUROPA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'ITALIA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'EUROPA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'ITALIA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'EUROPA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'ITALIA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'EUROPA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'ITALIA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'EUROPA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'ITALIA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'EUROPA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'ITALIA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'EUROPA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'ITALIA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'EUROPA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'ITALIA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'EUROPA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'ITALIA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'EUROPA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'ITALIA LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'EUROPA

 

CARTOLINE D'EUROPA

- Le città d'Europa -

In questo mese:

Olanda: Leiden/Leida (NL) JSF 1970 e 1974
Bosnia Erzegovina: Mostar (BIH) JSF 1978
Grecia: Mykonos (GR) JSF 1995
Svizzera: Neuchatel (CH) JSF 1968
Ungheria: Pecs (H) JSF 1994
Francia: Toulouse/Tolosa (F) JSF 1990
Portogallo: Tomar (P) JSF 1982 e 1989

Leiden / Leida

LEIDENLa città di Leiden (Leida in italiano), conta 112.976 ab. Antica città storica dell'Olanda meridionale ricca di musei (etnografia, antichità, storia delle scienze, belle arti) e sede della celebre Università, fondata nel 1575. Celebre anche l'osservatorio, fondato nel 1623. Il centro storico, sul vecchio Reno, è un groviglio di vie tortuose, un'infinità di canali, ponti, vecchi palazzi, chiese, biciclette, studenti. Nel 1574, durante le lotte contro gli Spagnoli, sostenne un memorabile assedio. Leiden è patria del celebre pittore Rembrandt.

Mostar

MOSTARMostar, di medie dimensioni e circondata dai vigneti, è la città principale dell'Erzegovina e si trova tra Sarajevo e la città croata di Dubrovnik. Il vecchio quartiere di Kujundziluk, fondato dai turchi nel XV secolo in un luogo strategico di guado del fiume, fino all'inizio degli anni '90 attirava dalla costa migliaia di turisti al giorno alla ricerca di un contatto con la cultura islamica. Nel maggio del 1993 le forze croate della parte occidentale della città cominciarono ad assediare il quartiere musulmano a est del fiume Neretva: l'assedio durò 10 mesi, i croati espulsero con la forza migliaia di musulmani e ne massacrarono diverse centinaia, distruggendo contemporaneamente tutte le moschee della città risalenti al XVI e XVII secolo. Nel novembre del 1993 il famoso Ponte Turco di Mostar, che dal 1566 passava 20 metri sopra le acque verdi della Neretva, venne distrutto dall'artiglieria croata. Il ponte univa le due parti della città ed era un monumento storico di inestimabile valore; un maestoso arco di pietra grigia, protetto da solide torri che avevano resistito a conflitti di ogni tipo, comprese le due guerre mondiali. Il ponte è stato ricostruito recuperando i blocchi originali dal fiume, e recentemente inaugurato. Gli abitanti sono ora circa la metà di quelli di prima della guerra e la città resta divisa nei settori musulmano e croato. I turisti sono tornati a visitare gli edifici medievali, le strade acciottolate e i negozi turchi di souvenir, che donano fascino alla città, ma le cicatrici prodotte dalla guerra sono ancora aperte e profonde. Chi vuole vedere da vicino una popolazione alle dure prese con le conseguenze delle devastazioni della guerra, vada a Mostar.

Mykonos

MYKONOSMykonos fa parte dell'arcipelago delle Cicladi, e rappresenta l'archetipo delle isole greche immortalate nelle cartoline: gli edifici di un bianco abbagliante si stagliano in netto contrasto con il blu intenso delle cupole delle chiese, mentre le spiagge di sabbia dorata sono lambite da acque cristalline. Mykonos è la più cara e la più visitata di tutte le isole greche, e forse anche la più mondana; ha una vita notturna estremamente sofisticata, il borgo è ricco di pub, discoteche e ristoranti, un incantevole agglomerato di boutique eleganti e di case fantasiose con balconi dipinti in colori vivaci e avvolti da buganvillee e clematidi: troppo perfetta, insomma, per il gusto di alcuni. Certamente quest'isola brulla e piatta non è tra le più belle del paese, ma può comunque vantare delle spiagge superbe (Platy Ghialos, Xilokeratia, Psirou, Paradise e Super Paradise). Sull’isola vi sono molte chiese, fatte costruire dai marinai come ex-voto o per richiedere protezione. In particolare, è da visitare la Chiesa Paraportiani, formata da 4 cappelle su vari livelli, orientate secondo i punti cardinali. Vicino alla chiesa si trova il Museo Etnografico. Ai piedi della collina di Kato Myli, coronata dai pittoreschi e famosi mulini a vento che dominano l'abitato, si trovano altre piccole chiese che vale la pena visitare. Nei pressi del Castello Veneziano è situato il Monastero di Paleokastro. Da visitare anche l’isolotto di Tragonissi, rifugio di una famiglia di foche e l'isolotto di Delos, ricco di reperti archeologici e mosaici, dove la tradizione vuole che sia nata la dea Afrodite.

Neuchatel

NEUCHATELNeuchâtel (in ted. Neuenburg), è capoluogo del cantone omonimo, sulla sponda nord-occidentale del lago che porta il suo nome, il più grande interamente svizzero. La città, con i suoi 33.579 ab., è situata ai piedi del Giura, a cui si arriva con una panoramica funicolare. Su un colle dominante la città sorge il castello, eretto nel XII sec., ma riedificato nel suo aspetto attuale nei secc. XV-XVI. Accanto sorge la collegiata dei sec. XII-XIII, rimaneggiata successivamente e restaurata nel 1870. Città universitaria, amministrativa e turistica, Neuchâtel è inoltre mercato regionale (soprattutto per la produzione vinicola) e centro industriale. Nota fin dal XVIII sec. per lo stampaggio delle stoffe tessute dai contadini del Giura e per la fabbricazione degli orologi, fu danneggiata notevolmente dalla crisi dell'orologeria nell'alto Giura. Qui è nato uno dei più grandi scrittori svizzeri: Friedrich Dürrenmatt.

Pecs

PECSSituata a metà strada tra il Danubio e la Dráva, nella regione transdanubiana meridionale, Pécs è una delle città più interessanti dell'Ungheria, con un clima mite, un illustre passato, superbi musei e alcuni dei monumenti turchi più pregevoli del paese. È anche celebre per la musica, l'opera e il balletto e qui si trovano anche alcuni dei migliori articoli in pelle della nazione.
Il simbolo della città è la Moschea del Pascià Gazi Kassim che è oggi la chiesa del centro storico, il più grande edificio rimasto del periodo di occupazione turca. La moschea quadrata, con una cupola ottagonale verde in rame, fu costruita intorno alla metà del XVI secolo. Dopo l'espulsione dei turchi, la chiesa cattolica se ne è riappropriata. Gli elementi islamici sono ancora visibili oggi: nicchie per la preghiera ricavate nelle pareti, caratteristici archi a forma di 'S' e affreschi geometrici nella cupola. Nelle vicinanze si trova la sinagoga, un altro degli straordinari monumenti di Pécs. Costruita in stile romanico nel 1869, ha gallerie e panche in legno di quercia intagliato, affreschi al soffitto e un'Arca dell'Alleanza decorata nel tabernacolo. Tra i migliori musei del paese vi sono il Museo Victor Vasarely e l'Esposizione di porcellana Zsolany. Vasarely è stato il padre della Op Art - uno stile diffuso negli anni '60 del XX secolo - e sebbene alcune delle opere esposte realizzate da lui o dai suoi discepoli appaiano datate, molte sono evocative, tangibili e vivaci. La fabbrica di porcellana Zsolany, fondata nel 1851, è stata all'avanguardia dell'arte e del design in Europa per oltre 50 anni. Molte delle sue piastrelle sono state utilizzate per decorare edifici in tutto il paese e hanno favorito la nascita di un nuovo stile pan-ungherese in architettura (i comunisti hanno poi trasformato la fabbrica in un impianto per la produzione di isolanti in ceramica). Il museo era la casa della famiglia Zsolany e contiene molti oggetti personali; al pianterreno sono esposte alcune opere del famoso scultore Amerigo Tot.

Toulouse / Tolosa

TOLOSATolosa è diventata, in pochissimi anni, un centro vitale dell'economia francese. L'industria aeronautica e spaziale, elettronica, delle tecnologie informatiche e delle biotecnologie sono solo alcuni dei settori in cui la città si è imposta come centro d'avanguardia. La storia di Tolosa risale all'epoca preromana; con i Romani la città divenne la capitale della Narbona, mentre in seguito, nel V secolo, fu capitale dei Visigoti (418). Conquistata dai Franchi (508), nei secc. VII-IX fu capitale del ducato, poi regno d'Aquitania e in seguito feudo dei Poitiers fino al 1249. Tuttavia, é con il periodo che va dal IX al XIII secolo che Tolosa ebbe la sua epoca di maggiore importanza divenendo una delle corti d'Europa più raffinate culturalmente e artisticamente. Grande prosperità fu portata anche dalla fondazione della prestigiosa università fondata nel 1229 e grazie ai pellegrinaggi nell'abbazia di San Saturnino (Saint Sernin, 1080-XII sec., romanica). Questi successivi passaggi di civiltà hanno lasciato testimonianza negli edifici del potere religioso e temporale. Il vero fascino di Tolosa deriva, tuttavia, dal fatto che costituisce un ponte di collegamento tra il vecchio e il nuovo mondo: é conosciuta attualmente come la 'città rosa' per il colore caldo che il mattone fornisce ai suoi edifici. La città è sede di una delle più antiche accademie di Francia, l'Académie des Jeux Floraux, che istituisce premi per i poeti, ma anche di alcune accademie di recente costituzione, come l'Académie de l'Air et de l'Espace, dedicata agli studi sull'aeronautica e sullo spazio. È una città in cui gli astronauti si possono incontrare dietro l'angolo del chiostro medievale della chiesa domenicana dei Giacobini:. è veramente la città in cui scienza e arte si fondono in un'unica realtà. Tolosa, con i suoi 350.000 abitanti, è un centro di primaria importanza per l'istruzione superiore: le sue università e le sue 14 grandes écoles contano, insieme ad altri istituti, un numero di studenti superiore a qualunque altra città di provincia francese. I suoi abitanti sono tra i più cordiali che potete incontrare in Francia, e la vita notturna è la più movimentata di tutta la regione. Numerosi e notevoli i monumenti di epoca medievale e rinascimentale: vi sono più musei, chiese, giardini e gallerie a Tolosa di quanti ve ne siano in tutto il principato. La città conserva ancora oggi lo splendiso nucleo medievale: la Place du Capitole è la piazza principale della città e ospita il municipio, che risale al XVIII secolo, e il Théâtre du Capitole, uno dei più prestigiosi teatri d'opera di Francia. Poco più a sud della Place du Capitole, il Vieux Quartier (Quartiere Vecchio) è il posto migliore per passeggiate senza meta lungo le strade e i vicoli che dal XVIII secolo a oggi hanno subito rari cambiamenti. Chiunque senta il bisogno di un momento di estasi spirituale (o architettonica) può soddisfare la necessità girovagando tra le numerose chiese degne di essere visitate, come  Saint Étienne (iniziata XII sec.) o la Basilique Saint-Sernin, dell'XI secolo, il più grande e meglio conservato edificio romanico di Francia: da notare gli affreschi del XII secolo nel braccio nord del transetto. La gotica chiesa di Notre-Dame du Taur (XIV sec.) è un'altra chiesa costruita in onore di Saint-Sernin, un giovane martire del luogo fatto trainare, nel 257 d.C., da un toro a cui era legato con una corda. La Madonna Nera nella cappella interna risale al XVI secolo. Per apprezzare altre reliquie, visitate l'Église des Jacobins, in stile gotico, che custodisce i resti di san Tommaso D'Aquino interrati sotto il moderno altare grigio sul lato nord, dopo la traslazione dalla basilica di Saint-Sernin.

Tomar

TOMARTomar è oggi una cittadina molto graziosa con meno di 50.000 abitanti, che in passato fu sede del potentissimo Ordine dei Cavalieri Templari, nato nel 1119 durante le Crociate. I Templari aiutarono i portoghesi nelle battaglie contro le invasioni arabe del XII e XIII sec. diventando un ordine ricco e potente; l’Ordine fu soppresso da Papa Clemente V nel 1314 ma si trasformò nell'Ordine di Cristo il cui emblema, la croce quadrata, si stagliava sulle vele delle caravelle che attraversavano i mari inesplorati. La cittadina è situata sulle rive del rio Nabao il cui centro è costituto da una graziosa piazzetta intorno alla quale si collocano le sedi del potere spirituale (chiesa de sao Joao Baptista) e temporale (palazzo del municipio). Dell'ordine Tomar ospita la più importante testimonianza architettonica, il castello-monastero noto come Convento de Cristo. La parte meglio conservata del complesso conventuale è la chiesa dei Templari (seconda metà del XII secolo): la Charola, cuore del Monastero, era l’oratorio dei Templari e fu costruita imitando la struttura (la Rotunda) della Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Nel tempio ottagonale i cavalieri partecipavano alla messa insieme ai loro cavalli, pregando per la vittoria del Signore contro gli Infedeli. Il portale principale è un bellissimo esempio di stile plateresco, dai preziosi ornamenti, mentre i due chiostri cinquecenteschi sono impreziositi da azulejos. La sala capitolare è adornata da una splendida finestra ritenuta espressione massima dell'arte manuelina, disegnata da Diego de Almeida: è un incredibile intreccio di funi, alghe marine, simboli del mare, ai quali è sovrapposta la croce dell'Ordine di Cristo. Il coro fu aggiunto sulla parte posteriore secondo lo stile manuelino ed è infatti in palese contrasto con il resto dell'edificio. Ai piedi del convento sorge una piccola chiesetta, semplice, ma proprio per questo graziosa: l'Iglesia de Nossa Senhora da Conceicao. E' del 500, molto probabilmente costruita da Francisco de Hollanda. Più importante è l'Iglesia de Sao Joao Baptista: risale alla fine del XV secolo ed ha due bei portali manueliti. All'interno non sono da perdere sei pannelli dipinti da uno dei più grandi artisti portoghesi, Gregorio Lopes. Meritano una visita anche il caratteristico quartiere "Alem da ponte" e la chiesetta gotica "Santa Maria do Olival" con la tomba di Gualdin Pais, Gran Maestro dell’Ordine dei Templari.