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CARTOLINE D'EUROPA - Le città d'Europa - In questo mese:
Il castello medievale di Bled è stato per più di 800 anni sede dei vescovi sudtirolesi; in seguito fu utilizzato come residenza estiva della famiglia reale iugoslava. Situato in cima a una ripida roccia sul Lago di Bled, il castello offre una vista stupenda. All'interno del castello c'è un piccolo museo che illustra la storia della zona tramite una collezione di spade e armature. Sull'Isola di Bled, all'estremità meridionale del lago, c'è un campanile bianco del XV secolo con una 'campana dei desideri': si dice che chiunque suoni la campana potrà vedere realizzati i suoi desideri; ovviamente, qui tutti la suonano più e più volte. La zona intorno al Lago Bohinj, 30 km a sud-ovest di Bled, è poco sviluppata e davvero meravigliosa, con monti molto alti che si innalzano a partire da una suggestiva vallata. Il percorso migliore per raggiungere il Monte Triglav inizia vicino alle Cascate di Savica e a Stara Fuzina. Bled si trova 51 km a nord-ovest di Lubiana, alla quale è collegato tramite un ottimo servizio di autobus e treni. Debrecen, la più grande città dell’Ungheria orientale, dista da Budapest 225 km. Si raggiunge in treno o percorrendo dalla capitale la statale 4. Oltre ad essere il centro economico e culturale del Transtibisco, Debrecen è soprattutto la sede del protestantesimo ungherese. Non a caso è chiamata anche "la Roma calvinista" che, con il collegio calvinista e le rinomate scuole, ha contribuito notevolmente all’istruzione pubblica e alla cultura del paese. Dal XVI secolo è sede universitaria, ed è stata per un breve tempo "la capitale" della rivoluzione e della guerra d’indipendenza del 1848-49. Vi si svolgono importanti iniziative culturali, tra le quali le Giornate di Jazz e il Carnevale di Fiori (20 agosto) che, con l’università estiva per stranieri, rendono la città meritevole d’attenzione. La Chiesa Grande, la maggiore chiesa calvinista del paese, di stile neoclassico, con l'interno di semplice formazione e 3.000 posti a sedere, è ormai il simbolo di Debrecen. Situata sulla via principale, con i due campanili pesanti, alti 61 metri, domina il panorama. Sul campanile di sinistra pende la più grande campana dell’Ungheria, realizzata col ferro dei mortai sottratti al nemico durante la guerra dei Trent’anni. Al suo posto, già nel secolo XIII si ergeva una chiesa, mentre l’attuale fu costruita dopo l’incendio del 1802. Nella Chiesa grande, dove furono detronizzati gli Asburgo, si trova ancora la sedia a braccioli di Lajos Kossuth (1802-1894). Attualmente ospita concerti d'organo. Il 20 agosto d’ogni anno, sulla parte antistante la chiesa si può assistere ad una straordinaria manifestazione pirotecnica. Il Collegio calvinista, nominato "la Scuola del paese", costruito tra 1803-1816, è una rilevante opera dell’architettura neoclassica ungherese. Sulla facciata principale sono collocate le lapidi commemorative di studenti che si sono resi famosi. Il Museo allestito all’interno del collegio espone l’arredamento originale di una scuola protestante, antichi cimeli dell’oreficeria ungherese, coperte riccamente ricamate, mobili dipinti. La Biblioteca del Collegio è una delle più grandi collezioni pubbliche del paese e possiede rarità di libri, codici, manoscritti. Il Museo Déri, uno dei più ricchi in Ungheria, è stato istituito con l’unificazione della collezione di antichità offerta dalla famiglia Déri, del materiale del museo comunale e del patrimonio della biblioteca pubblica. Nel Museo sono esposte le collezioni della storia locale, dell’avifauna, della mineralogia, dell’arte figurativa e applicata e dell’etnografia, e custodita inoltre la drammatica "trilogia" (Cristo davanti a Pilato, Ecce Homo, Golgota) di Mihály Munkácsy (1844-1900), pittore ungherese di fama mondiale. L’edificio del Palazzo Municipale (Piac u. 20) è uno dei più begli esemplari del neoclassicismo. Vale la pena di visitare la Chiesa Piccola Protestante (Révész tér), dal campanile tronco, la "Chiesa Rossa" (Kossuth u. 1), la Sinagoga (Pásti u. 1), la Chiesa greco-ortodossa (Attila tér), la Cattedrale di Sant’Anna (Szent Anna u. 15). Il Mulino (Böszörményi út), il maggior mulino a vento dell’Europa Centrale, è monumento industriale. Si raccomanda una visita al Nagyerdõ (Bosco Grande), di 2300 ettari, sottoposto ai vincoli dei beni naturali, con giardino zoologico, luna park, giardino botanico. L'acqua del bagno termale (Nagyerdei park 1) è utilizzata per le terapie delle artriti, delle malattie reumatiche, ginecologiche, delle condromalacie, delle artrofie ortopediche, delle affezioni nervose. Poco distante da Debrecen si trova il Parco nazionale di Hortobágy. Questo parco nazionale di 520 kmq offre imperdibili opportunità agli amanti del birdwatching, perché nei delicati ecosistemi delle paludi e delle praterie saline vivono molte specie di aironi, egrette, trampolieri dal becco a spatola, cicogne, uccelli canori e aquile. Il parco ospita anche la grande otarda, uno degli uccelli più grandi del mondo, alta 1 metro e pesante 20 kg. Per visitare le parti migliori del parco è necessario seguire una guida muovendosi a cavallo, in carrozza o a piedi. La riserva faunistica si trova circa 40 km a ovest di Debrecen, nella Grande Pianura. Cittadina del cantone di Schwyz, nella valle dell’Alp, presso la sponda occidentale del lago Sihl. Einsiedeln crebbe attorno all’importante abbazia benedettina sorta nel VIII secolo, tuttora meta di pellegrinaggio. Nel 1493 vi nacque il celebre medico e filosofo Paracelso. Oggi la località è anche centro di sport invernali, famosa soprattutto per le piste di fondo. L’imponente abbazia, appena fuori Einsiedeln, è stata fondata nel 947 dall’imperatore Ottone I sull’eremitaggio di S. Meinrad (S. Meinardo, patrono di Einsiedeln, festeggiato il 21 gennaio), qui ucciso nel 861. Godette di privilegi imperiali ma decadde nei secoli XIII-XVI per rifiorire a partire dal XVII come luogo di pellegrinaggio mariano. L’aspetto attuale dell’abbazia, più volte distrutta da incendi, risale agli anni 1704-1770, quando fu riedificata su progetto di Kaspar Moosbrugger. Il complesso abbaziale forma un vasto quadrilatero, la cui fronte è preceduta da un’ampia piazza (1748) ornata dalla seicentesca Liebfrauenbrunnen (fontana di Nostra Signora). Al centro del prospetto è la chiesa (1719-35), significativo esempio del Barocco in Svizzera; la sua facciata convessa è affiancata da due torri campanarie e preceduta da un emiciclo a portico. Vastissimo l’interno a tre navate, con originale spazio ottagonale all’inizio, tribune lungo le navate laterali e profondo coro. Gli affreschi, gli stucchi e le dorature dell’esuberante decorazione roccocò (Egid Querin e Cosmas Damian Asam, 1724-6) rivestono la volta e le pareti. Tra le opere custodite, la più importante è la venerata Madonna degli eremiti (o Madonna nera), una statua del XV secolo rivestita da un prezioso manto seicentesco; essa viene custodita nella Santa Cappella (1817), rivestita di marmo nero, al centro dell’ottagono. Nelle cappelle laterali, altari di J.A. Feichtmayer, stucchi di D. Carlone, tele di C.I. Carlone. Oltre la cancellata in ferro (1685) si sviluppa il coro, costruito nel 1676-84 da H.G. Kuen e decorato da F.A. Kraus nel 1746. Del Kuen è anche la Beichtkirche (penitenzieria, 1678), con stucchi del 1682 di P. Neurone, alla quale si accede al termine della navata centrale. Sopra la sagrestia si trova la Psallierchor (cantoria), abbellita da affreschi prospettici e con Crocifissione (1749) di F.A. Kraus sopra l’altare. La biblioteca (1738) del convento contiene circa 70 mila volumi, 1200 manoscritti e 1300 incunaboli; tra questi si segnala il cosiddetto Itinerario di Einsiedeln, raccolta di 11 itinerari cristiani, prodotta a Roma probabilmente all’epoca di Carlo Magno.Ecco la rupe scoscesa. Sulla cima di questo massiccio sperone di gessite a picco sul torrente Marano si può intravede qualche tetto di qualche casa del Castello di Faetano. Il castello nel milleduecento faceva parte del Comune di Rimini; nel 1371 invece risultava sotto il dominio della chiesa, che l'aveva però concesso in vicariato ai Malatesti. Fu Pio II, nel 1463, a darlo in dominio alla comunità del Titano. Oggi a testimonianza del vecchio borgo, troviamo le piccole e anguste stradicciole che dalla piazza degradano verso la rupe. La chiesa di Faetano è dedicata a San Paolo Apostolo venne consacrata nel 1917. Prima di allora fungeva da luogo di culto costruito probabilmente dai Malatesti, posto all'antico fortilizio. La festa della Parrocchia si celebra il 25 Gennaio. Sito accanto alla chiesa troviamo l'edificio della Casa del Castello, chiamato popolarmente "Casone", con all'interno un vecchio orologio da torre, posto in una torretta campanaria in pietra. tale orologio è il più antico della Repubblica, esso infatti proviene dal vecchio Palazzo Pubblico. La Casa del Castello è sede del Capitano di Castello e della sua giunta, oltre che della biblioteca e del circolo ricreativo. La festa del castello cade la terza domenica di Maggio. Lungo una riva del torrente Marano, che delimita,, oltre il confine del Castello, anche il confine della Repubblica con il territorio italiano, si snoda una scorrevole strada che porta verso Rimini, dove ancora si trovano i ruderi di un antico mulino, detto "Mularoni", e lungo questa strada, Loc. Fiumicello, sorge un lago artificiale per la pesca sportiva, realizzato nel 1968. L'economia del Castello era tradizionalmente basata sull'agricoltura, ma già da qualche anno in Loc. Ca' Chiavello si è insediato un fiorente centro industriale: qui troviamo industrie chimiche, per la produzione di vestiario, di detersivi, di materie plastiche, ecc. Negli anni venti venne constatato che in una zona del castello, detta "Ca' Mularoni" aveva una reale connotazione di zona solfifera, partirono così, nel 1925, le operazioni dì ricerca che durarono circa tre anni, ma giunsero alla conclusione che lo zolfo era insufficiente per poterne ricavare un profitto e la miniera venne gradatamente smantellata. Gli abitanti oggi arrivano a 951 residenti effettivi, il territorio del Castello che ha una estensione di circa 7,5 chilometri quadrati, è costellato da piccoli ameni centri abitati, quali Ca' Agostino, Ca' Ugolino, Calligaria, La Lacca e altri; oltre a questo è caratterizzato da numerosi piccoli corsi d'acqua Rio della Riva, Rio Ca' Chiavello, Rio Condo, Fosso dei faggi, e infine un tratto del torrente Marano. Sulla riva di questo torrente è in fase di completamento il nuovo Parco Marano, fortemente voluto dai faetanesi e dalla giunta che li rappresenta. León deve l'origine e il nome ad un accampamento romano che risale al 70 d.C. circa. La città intorno al VI secolo subì l'ondata dei visigoti e successivamente quella degli arabi. Intorno al X secolo divenne capitale del Regno delle Asturie, ribattezzato in seguito Regno di León. Nel 1230 avvenne la fusione fra il Regno di León e il Regno di Castiglia e la città di León rimase solo una delle tappe nel cammino verso Santiago. Oggi León è un importante centro industriale, capoluogo dell'omonima provincia, centro minerario e sede del mercato del bestiame dei dintorni. Naturalmente attira folle di turisti grazie agli intatti capolavori architettonici del suo passato. Catedral Santa María de Regla. In piazza della Regla sorge questo splendido esempio di gotico spagnolo. Venne iniziata nel 1250 circa, e terminata due secoli dopo. La facciata principale è chiusa fra due possenti torri: Torre de las Campañas (65m) e Torre del Reloj (68m). Al centro spicca un bellissimo rosone e tre portali riccamente decorati con timpano scolpito conducono all'interno. Il lato destro presenta contrafforti e archi rampanti, finestre e tre portali decorati. L'ambiente interno è diviso in tre navate, transetto e coro deambulatorio. L'effetto complessivo è spettacolare: 230 polifore con vetrate colorate diffondono molta luce e conferiscono all'insieme un'impressione di leggerezza. Le vetrate risalgono parte al XIII e parte al XIV-XVI secolo. Il coro è in stile tardo gotico con stalli intagliati, mentre il trascoro è in alabastro con dorature e risale al XVI secolo. La Capilla Mayor, oltre la cancellata plateresca, ospita le reliquie di san Froilán e un retablo gotico. Nelle cappelle del deambulatorio si possono osservare tombe dei secoli XIII-XIV e alcuni affreschi. Pregevole anche la Capilla de la Virgen del Camino del XV secolo. Il chiostro in stile plateresco con quattro gallerie offre tombe e affreschi, mentre nelle cappelle annesse si sviluppa il Museo Catedralicio y Diocesano che espone dipinti, sculture, oggetti di culto, oreficeria e codici miniati. Plaza Mayor è il centro della città, circondata da portici, su un lato vede il vecchio municipio, il Consistoro Antiguo. Lungo calle Serrano si possono ammirare palazzi antichi e la chiesa di Santa Marina la Real. León conserva ancora brevi tratti di mura romane ricostruite però nei secoli successivi. Plaza de San Isidoro accoglie la Basílica de San Isidoro. Accanto ad essa si può osservare un consistente tratto di mura antiche e una porta. La chiesa rappresenta un pregevole esempio di romanico dell'XI secolo, e venne eretta sui resti di un monastero del IX secolo. Sul lato ovest sorge la torre campanaria a base quadrata. La Puerta del Perdón presenta un notevole timpano con rilievi, così come la Puerta del Cordero, l'ingresso principale. Nell'interno a tre navate absidate, è possibile ammirare la capilla Mayor con un retablo del XVI secolo e il corpo di San Isidoro, vescovo di Siviglia. Di grande interesse il Panteón de los Reyes, ovvero l'antica cripta che custodisce le tombe dei re e dei nobili di León e Castiglia. A pianta quadrata, divisa in tre navate, essa offre bellissimi e preziosi affreschi di epoca romanica. Da qui si accede all'Archivio-Biblioteca con il Museo del Tesoro che espone pezzi di grande valore. Il terzo capolavoro della città è San Marcos de León, lungo il fiume Bernesga, nella zona nord-ovest. In origine era un convento degli agostiniani, poi fu un convento de Cavalieri di Santiago che accoglievano i pellegrini in cammino verso Santiago. Attorno ai secoli XVI-XVIII fu riprogettato e oggi si presenta in stile plateresco con portale barocco e medaglioni. Sul lato posteriore si trovano la chiesa del XVI secolo, il Museo Provincial con un soffitto artesonado (raccolte archeologiche, epigrafi romane, oreficerie, oggetti di arte sacra) e il monastero che oggi accoglie un sontuoso albergo statale (Parador). Limburg, una cittadina dal raro fascino medievale conferitole dalle belle case a graticcio accuratamente restaurate, è riuscita anche a mantenere ritmi di vita lontani dalla frenesia delle grandi metropoli. Dal ponte antico si prosegue lungo Brückengasse e Rütsche ammirando tipiche abitazioni, fino alla centrale Fischmarkt, la piazza principale di Limburg. Ai numeri 2-6 del Römer si trova una casa a graticcio tra le più antiche del paese (1296). Da una collinetta domina la città il Dom, chiesa romanico-gotica dalle sette torri. L'interno è diviso in tre navate con volte piacevolmente affrescate. Interessanti sono il fonte battesimale a rilievi del XII-XIII secolo e la tomba del fondatore del luogo di culto. In Domstrasse si trova il Museo Diocesano, dove oltre al tesoro del Duomo, costituito da preziose opere di oreficeria medievale e da una stauroteca bizantina del X secolo, sono custodite opere d'arte sacra. Lochgilphead è una tranquilla cittadina scozzese situata nella contea di Argyll, sul mare, ma in una zona fertile di manieri e rovine preistoriche. Il Castello Di Inveraray, appena fuori Lochgilphead, fu la sede del duca e della duchessa di Argyll. All'interno ha sede un museo, aperto tutto l'anno, che ospita tappezzerie, mobili ed armamentari scozzesi e francesi. Il castello di Carnasserie, invece, si trova a Kilmartin, circa 16 miglia da Lochgilphead. Sempre a Kilmartin si può visitare il Museo delle civiltà antiche, un ben noto museo archeologico. Poco distante anche il Castello Di Tarbert: si tratta di rovine di un castello reale del tredicesimo secolo, adiacente alle rovine del Ivy, in cui è visibile e ancora ben conservata la torretta di appostamento di questo castello reale. Ed infine il Glen of Kilmartin, la valle dove sorgono molti reperti preistorici, tra cui tumuli e composizioni molto simili a quelli di Stonehege. Il tumulo Ri Cruin, uno dei tanti situati nel Glen of Kilmartin, giace vicino al circolo di pietre dette Temple Wood e a sud dei tumuli di Nether Largie. In questo tumulo dell'Età del Bronzo, la rimozione delle pietre dal corpo centrale ha portato alla luce tre cisti in pietra. Alcune delle lastre delle cisti sono scanalate e smussate; quella meridionale presenta anche delle incisioni rappresentanti alcune asce ed un'altra incisione può essere identificata come una barca. Forse, come suggerisce lo studioso Aubrey Burl, si tratta della rappresentazione di un battello che metaforicamente avrebbe condotto il defunto all'altro mondo. Giustamente, dato che l'ascia è un attrezzo per tagliare il legno, le lastre di pietra della ciste settentrionale di Ri Cruin sono smussate in modo da adattarsi alla perfezione, come in una scatola di legno. Circa un chilometro a sud-est da Ri Cruin, lungo la strada A816 per Lochgilphead, si trova il tumulo di Dunchraigaig. |
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