CARTOLINE D'EUROPA

- Le città
d'Europa -
In questo
mese:
Inghilterra:
Bristol (GB)
JSF 1973 e 1980 |
Svizzera: Caslano
(CH)
JSF 1976 |
Ungheria: Eger
(H)
JSF 1995/1996/1997/1998 |
Portogallo: Evora
(P)
JSF 1979 e 1993 |
Grecia: Kavala
(GR)
JSF 1994 |
Francia: Reims
(F)
JSF 1970 |
Croazia: Sibenik/Sebenico
(HR) JSF 1981 e 1982 |

Bristol
Con
i suoi 420.000 ab., Bristol è il capoluogo della contea di Avon
(Inghilterra). La città si affaccia sul canale che porta il suo nome, una vasta
insenatura della costa atlantica tra l'Inghilterra sudoccidentale e il Galles
meridionale, prolungamento dell'estuario del fiume Severn. Ha un importantissimo porto commerciale, il cui sviluppo è in
parte dovuto alla vicinanza della capitale; le importazioni (cereali, zucchero,
petrolio ecc.) prevalgono sulle esportazioni. Possiede notevoli industrie:
costruzioni aeronautiche, cantieri navali, metalliche dello stagno, industrie
alimentari, calzaturifici, cartiere. Fondata verso il Mille dai Sassoni, divenne nel XIV sec. il centro del
commercio laniero inglese e nuovo impulso ebbe due secoli dopo dai traffici con
le Indie Occidentali. L'abolizione della schiavitù e lo sviluppo di Liverpool
causarono nel XIX sec. un certo declino. Fra i monumenti, la cattedrale fondata nel 1142 e la chiesa
St.
Mary-Redcliffe del XIV secolo; alle funzioni di cattedrale della città venne adibita, nel 1542,
la chiesa del convento benedettino (1142); il coro (1298 - inizi secolo XIV) è
un'opera capitale dell'architettura gotica europea, in quanto ne anticipa i
caratteri essenziali della fase tarda. A 18
km a nord di Bristol, si trovano I Cotswolds: questa falesia calcarea,
è un altipiano che domina
la Severn Valley, dal quale si godono splendidi panorami. Fra i caratteristici
villaggi in pietra dalle tonalità calde sparsi nella zona, i più famosi sono
Bibury (che si dice sia il più bel paesino d'Inghilterra), la sentimentale
cittadina di Bourton-on-the-Water, e la stupenda Chipping Camden. Il modo
migliore per esplorare i Cotswolds è spostarsi a piedi: la Cotswold Way, lunga
160 km, è un vero paradiso per le escursioni, piena di storia e di interessanti
paesaggi. Purtroppo, il piacevole aspetto e il fascino dell'atmosfera 'alla
Agatha Christie' hanno attirato orde di turisti e commercianti.

Caslano
Borgo
lacustre situato in prossimità della città di Lugano, Caslano è uno dei
Comuni piú importanti di tutta la regione del Malcantone. Punto di riferimento
è il monte a forma di penisola - monte di Caslano o Sassalto - che domina il
villaggio ed è conosciuto per le sue caretteristiche geologiche, botaniche e
faunistiche, che ne fanno un luogo naturale protetto dalla Confederazione
Svizzera. Il territorio offre, grazie alla situazione privilegiata, una vasta
gamma di attività: dal turismo pedestre attraverso i suoi sentieri panoramici
tra le montagne e il lago, al turismo culturale sul filo della storia presente
sotto forma di monumenti religiosi e di costruzioni antiche. Vasta è pure
l'offerta di attività sportive. Le offerte culturali comprendono il museo della
pesca - uno dei 3 presenti in Svizzera -, il museo del cioccolato, l'esposizione
di apparecchi fotografici della fondazione Vincenzo Vicari, nonchè le numerose
manifestazioni organizzate dal Comune stesso e dall'ente per il turismo. Il
turismo è una delle componenti principali per l'economia di Caslano, come pure
l'industria di precisione, il commercio e le attività imprenditoriali di cui
una buona parte nel campo dell'edilizia e dell'artigianato.

Eger
La
città è situata nell'Ungheria settentrionale, al centro della regione vitivinicola più importante
del Paese, ed è il capoluogo della
contea di Heves. Situata sul fiume omonimo,
giace alle falde
meridionali dei Monti Bükk, due delle più belle catene montuose degli altipiani
settentrionali. Di antichissima origine, rivestì sempre grande importanza strategica.
Tutti amano Eger, e si capisce subito perché: è impreziosita da edifici
barocchi splendidamente conservati, che conferiscono alla città un'atmosfera
rilassata e quasi mediterranea; è la patria del celebre vino Sangue di Toro. Gli ungheresi amano visitare la città perché qui i loro
antenati scacciarono i turchi per la prima volta nei 170 anni di dominio
ottomano. E' una città perfetta da visitare a piedi perché dietro ogni angolo
si nasconde qualcosa di interessante e il centro, con i suoi 175 edifici e
monumenti protetti, è chiuso al traffico. Ha
l'aspetto delle città austriache del XVIII secolo, essendo stati distrutti dai
Turchi i suoi più antichi edifici. Fu ricostruita dai vescovi, che ne fecero
una delle più belle città barocche e rococò dell'Ungheria e un vivace centro
di cultura e d'arte. Il miglior panorama sulla città si
gode dal Castello di Eger, del XIII secolo; la fortezza, pentagonale con bastioni a spigolo, è di tipo
italiano. Quello che resta di essa dopo l'assedio dei turchi è una delle
attrazioni maggiori della città. Altre attrattive sono diversi luoghi
di culto, soprattutto la cattedrale, e un minareto alto 40 metri con 100 stretti
scalini a spirale che salgono fino alla sommità. La grande basilica neoclassica, sede vescovile, è stata costruita sulla preesistente in forme
neoclassiche
da József Hild nel 1831-36; a scalinata che scende nella piazza è ornata di
statue dei re d'Ungheria e dei santi Pietro e Paolo, opera dello scultore veneto
M. Casagrande. Interessante l'edificio del liceo del 1785.
Capolavoro del barocco ungherese, invece, è il Minorita templon del 1758-1771.

Evora
Città dell'Alto
Alentejo, capoluogo del distretto
omonimo. La città fortificata di Évora è una delle gemme architettoniche del
Portogallo: fondata dai Celtiberi, divenne centro romano (Ebora) fino al 715,
quando passò sotto il dominio arabo durato fino al XII secolo. In periodo
rinascimentale era la seconda città del Paese. Nel 1637 partì da Evora il
primo grido di rivolta antispagnola che doveva ridare al Portogallo la sua
indipendenza. A testimonianza della sua passata grandezza rimangono resti di
mura e di edifici romani: tratti dell'Acquedotto di Sertorio, il Tempio di Diana
(II secolo d.C.), la cinta muraria pentagonale con torri e una porta detta Arco
di Doña Isabel.
Il punto focale della città è il Praçado, le cui attrazioni sono oltre a
quelle gia citate, la Igreja de São Francisco, nella quale si trova una
impressionante cappella-ossario costruita con le ossa e i teschi di migliaia di
persone, e la cattedrale. L'imponente edificio in mattoni della Cattedrale di
Sé (secoli XII-XIII), derivato dall'architettura romanica della Francia meridionale,
accoglie elementi già gotici ed ospita un museo di tesori ecclesiastici. Particolare interesse riveste la Cappella di S.
Bras, un esempio tipico dello stile gotico meridionale: l'esterno, ritmato da
contrafforti cilindrici, ricorda quello della Cattedrale di Albi. La Chiesa
"da Graça" nel Convento degli Agostiniani presenta una facciata
rinascimentale di tipo michelangiolesco (XVI secolo).

Kavala
Capoluogo del nomós (distretto) omonimo,
situata a 130 km a nord-est di Salonicco,
di fronte all'isola di Taso. Fu l'antica Neapolis, divenne Christopolis in età bizantina e
assunse il nome attuale nel XIII secolo. Porto commerciale sul golfo omonimo
(ampia insenatura del Mar Egeo ), è
mercato agricolo e sede di industrie alimentari, chimiche e tessili. Il nomós di Kavála (2.111 km2
135.937 abitanti) si estende
nella Macedonia orientale e comprende l'isola di Taso. Il territorio, affacciato
a sud al Mar Egeo e limitato a est dal corso del fiume Mesta, è occupato dai
rilievi dei monti Paggaíon (1.956 m), Sýmvolon (667 m), Lekánes (1.298 m) e
Chionovoúni (1.250 m), tra brevi pianure. Centri importanti, oltre al capoluogo, sono Chrysoúpolis ed
Eleutheroúpolis.

Reims
Importante città d'arte, è nota soprattutto per la
produzione dello Champagne.
Dopo che Clodoveo I, fondatore del regno franco, vi fu battezzato nel 496 d.C.,
la città divenne il luogo deputato alle incoronazioni francesi. Di origine
preromana, Reims fu capitale religiosa dei regni merovingio e
carolingio e divenne importante centro culturale dal XII sec. ma fu anche teatro d'importanti avvenimenti nel Medioevo e durante la
guerra dei Cento Anni. Nel corso delle due guerre mondiali, la città venne
occupata dai tedeschi e subì gravi danni. Il 7 maggio del '45 a Reims fu
firmata la resa incondizionata della Germania, che pose fine alla guerra in
Europa. Reims
è sede di università dal 1549. La Cattedrale di Notre-Dame è il luogo della consacrazione dei re
di Francia; l'edificio, capolavoro del gotico maturo (XIII secolo), fu costruito nel corso di
un secolo a partire dal 1211. Danneggiato durante la guerra del '14-'18, venne
meticolosamente ricostruito e restituito all'antico splendore. Stupende le
sculture duecentesche dei tre portali della facciata: del portale centrale sono
da notare un'Annunciazione e una Visitazione d'ispirazione
classica, di quello sinistro il cosiddetto Angelo del Sorriso,
considerato il simbolo stesso della Cattedrale. Sulla testata del transetto
settentrionale, sculture non meno celebri di quelle della facciata. Nell'interno
a tre navate, con transetto e coro cinto da deambulatorio, sono da segnalare i
pilastri dagli splendidi capitelli (in particolare, la Vendemmia del
sesto pilastro a destra) e, nella rosa del transetto destro, la vetrata della
Creazione risalente al '200. All'epoca medievale appartengono la
chiesa e l'abbazia dedicate a St. Remis (XI secolo), vescovo della città; la
Basilica di St. Remis (XI secolo) è stata costruita in
stile romanico, intorno al 1015, sulla tomba di San Remigio, il vescovo che battezzo Clodoveo.
L'abside e la facciata sono state rifatte nel XII secolo, seguendo i canoni del
gotico primitivo. Durante la prima guerra mondiale la chiesa è stata
notevolmente danneggiata. All'interno, la navata e il transetto risalgono
prevalentemente all'XI secolo, il coro è in stile primo gotico con un ampio
triforio e piccole finestre nel lanternino. Dietro l'altar maggiore è
l'ottocentesca tomba del santo, con statue del '600. Nella basilica si trova un
candeliere con 96 candele, una per ogni anno di vita di San Remigio. Cattedrale di
Notre-Dame, uno dei più splendidi monumenti dell'arte gotica (XIII sec.).
Chiesa abbaziale di St.-Remy (XI sec.). Antica città gallica, fu alleata di
Giulio Cesare durante le guerre galliche. Devastata dai barbari nel V sec. d.
C., fu la capitale religiosa del regno merovingio e carolingio e godette del
privilegio d'incoronare i sovrani. Ceduta agli Inglesi nel 1420, tornò alla
Francia (1429) per opera di Giovanna d'Arco. Nel 1945 i nazisti vi offrirono la
resa della Germania agli Alleati. Da visitare anche il palazzo du Tau,
così chiamato per la forma a T della pianta originale, il
palazzo dell'antico arcivescovado fu ricostruito nel 1690. Al suo interno si può
ammirare il tesoro della Cattedrale, costituito da arazzi, paramenti reali,
statue (l'originale del complesso scultoreo dal portone centrale di Notre-Dame
con l'Incoronazione della Vergine) e oggetti rituali. Nella Salle du
Tau si svolgeva il banchetto reale al termine della consacrazione. Il Museo
delle Belle Arti, inbvece, è situato nel palazzo settecentesco dell'antica
abbazia di St-Denis, è dedicato alle arti figurative rinascimentali e moderne. Tra le più celebri
Paesaggio di N. Poussin, La Fucina dei
fratelli Le Nain, Marat assassinato di L. David e Coup de Vent di Corot.
Numerosi ed interessanti anche gli arazzi.

Sibenik
/ Sebenico
Sebenico, Sibenik in croato, dista 50 km da Spalato,
sulla costa dalmata, allo sbocco nel Mar
Adriatico del profondo vallone in cui sfociano i fiumi Krka e Cikola. La città, dominata dal Forte di San Nicolò (1546), è ancora cinta dai
resti delle mura veneziane: appartenne a
Venezia tra il 1412 e il 1797, meritando, nelle lotte contro i Turchi, il nome
di 'fedelissima'. Fu annessa alla Iugoslavia nel 1922 (trattato di Rapallo) dopo
il crollo dell'Impero asburgico. Il Duomo di S. Giacomo, ricostruito dal 1431, segna
il passaggio dal gotico al primo Rinascimento; la copertura e la parte absidale
sono di Giorgio Orsini da Sebenico, cui si deve pure l'annesso battistero (ca.
1443), interamente rivestito di sculture all'esterno. Si ricordano inoltre la
chiesa gotica di San Francesco (secolo XIV; all'interno dipinto di scuola del
Tintoretto) e il convento, il Palazzo Vescovile (1441), la Chiesa di Santa Maria
di Valverde, con bassorilievo di Niccolò Fiorentino (1502), e la Loggia (1542).


