| |
CARTOLINE D'EUROPA

- Le città
d'Europa -
In questo
mese:

Aberdeen
Di antiche origini, è nota come la città del granito, essendo costruita per
la gran parte con tale materiale. Aberdeen, situata tra le foci dei fiumi Don e
Dee, è una straordinaria sinfonia di grigi: tutto, comprese le strade,
è di granito. Quando è immersa nel sole e nella pioggia, la città brilla
argentea come in una fiaba; se coperta di nuvoloni, invece, può risultare un
po' opprimente. Aberdeen è sorprendentemente pulita perché dominata da un alto
senso civico; ospita il porto che serve la piattaforma petrolifera in mare più
grande del mondo. Il numero degli abitanti negli ultimi anni è cresciuto,
essendo giunti molti lavoratori dell'industria estrattiva e una vivace
popolazione studentesca.
È il centro commerciale e di pesca più attivo della Scozia e nei pressi del porto, sempre trafficato, ci sono un
suggestivo mercato del pesce e l'importante museo marittimo. La città vecchia
in particolar modo, sulle rive del Dee, è interamente costruita con il granito
estratto nelle vicinanze e largamente esportato. Fu
residenza dei re di Scozia ed il suo sviluppo risale al XVIII secolo, in seguito
all'ingrandimento del porto. Conserva notevoli monumenti medievali e
rinascimentali, tra cui l'Università, fondata alla fine del XV secolo, St.
Machar, cattedrale del XV secolo con un bel soffitto ligneo, e l'antico ponte
gotico di Brig o'Balgownie. Nei dintorni di
Union St, la via principale, trovate l'antica porta Castlegate, la casa
tardo-medievale Provost Skene's House e l'Aberdeen Art Gallery, nella quale sono
esposti dipinti pre-raffaelliti e di arte contemporanea. Il King's College (cattolico), che prende il nome dal re
Giacomo IV, fu fondato nel 1495. Segno di riconoscimento è la sua imponente
torre (1633), con un'elegante cupola in pietra coronata da una copia della
corona di Carlo Magno.

Cartagena
E'
una delle città più antiche della Spagna: con i suoi 170.483 abitanti,
Cartagena è situata nella provincia della Murcia,
45 km a sud-est del capoluogo, sul Mar
Mediterraneo, tra promontori coronati da antiche fortificazioni. La città deve alla sua posizione strategica l'importanza militare che
ebbe sempre nella storia spagnola: Cartagena fu fondata nel 221 a.C. da
Asdrubale ed ebbe periodi di floridezza anche sotto il dominio dei Romani
che la chiamarono Carthago Nova. Nel XVIII secolo si estese lungo
il mare e si arricchì di vie larghe e di giardini: solo nel centro è
rimasto l'antico tracciato compatto e labirintico. Attualmente il suo porto, oltre a svolgere funzioni mercantili
(importazione di carbone e di petrolio grezzo per la vicina raffineria di
Escombreras, ed esportazione di prodotti agricoli e minerali del
retroterra e di prodotti petroliferi), è pure una delle maggiori basi
navali militari. Tra le industrie locali sono notevoli le tessili e le
chimiche, oltre a quelle cantieristiche, metallurgiche, chimiche,
meccaniche, del vetro, alimentari e delle costruzioni.

Charleroi
Con
i suoi 202.020 abitanti, Chaleroi si trova nella provincia dell'Hainaut sul fiume
Sambre, 48 km a sud-est di Bruxelles. Situata in un vasto bacino carbonifero, Charleroi ha visto svilupparsi una
fiorente industria metallurgica e siderurgica. Numerosi anche gli stabilimenti
meccanici, elettrotecnici, chimici e del vetro. Fondata nel 1666 dal governatore spagnolo Rodrigo nei pressi dell'antica
Charnoy, deve il suo nome al re Carlo II di Spagna, a cui era dedicata una
fortezza attorno alla quale si sviluppò la città (XVII secolo). Per diversi
secoli fu al centro di numerose battaglie che la videro contesa tra Spagnoli e
Francesi. È famosa la battaglia che qui ebbe luogo agli inizi della prima
guerra mondiale (Battaglia di Charleroi, 21-23 agosto 1914). Bella è la sua
piazza principale, Place Charles II, sulla quale si affacciano importanti
edifici civili e religiosi.

Maribor
Maribor è il capoluogo della Stiria slovena e rappresenta il centro di una
zona caratterizzata dalla profonda influenza austriaca. La città dista pochi km
dal confine austriaco e giace sulle sponde del fiume Drava, ai piedi del Massiccio
del Pohorje. Conserva la Cattedrale,
menzionata già nel 1189. L'originale edificio romanico è riconoscibile
nell'attuale navata centrale. Venne rimaneggiata soprattutto nel XVIII secolo.
Notevole anche il castello, costruito nel 1478, ingrandito nel XVI secolo e
trasformato in residenza ducale nel XVII secolo: oggi è sede del Museo
Archeologico. La piazza principale, al centro di questa importante città di frontiera
sulle rive della Drava, è circondata da edifici barocchi; nel mezzo si trova la
colonna della peste (1680) con la statua della Vergine e circondata da statue
dei santi. Maribor è un'importante mercato agricolo e qui hanno sede industrie del cuoio, tessili, alimentari, meccaniche, delle
minuterie metalliche. In tedesco la città è chiamata "Marburg", in
italiano "Marburgo".

Ohrid
/ Ocrida
Il Lago di Ohrid, nell'estremo lembo sud-occidentale della Macedonia, è un
bacino naturale di origine tettonica, uno dei più vecchi del mondo e il più
profondo d'Europa (290 m). La sua superficie di 450 kmq si estende per un terzo
in Albania. Annidata fra i monti a un'altitudine di 695 m, la parte in
territorio macedone è la più bella, con vedute spettacolari sull'acqua dalle
rive e dalle alture circostanti.
La città di Ohrid (Ocrida, in Italiano) sorge sulla sponda
nord-occidentale del lago omonimo ed è la mecca dei turisti in Macedonia, con una trentina di
monumenti di interesse storico e artistico da visitare. La città, dominata
anche dalle rovine di un antico forte romano-bizantino, offre i più tipici esempi di architettura civile
balcanica,
con case bianche a sporti sorretti da travi lavorate (XVIII-XIX secolo). Le rovine più antiche
visibili in superficie sono, come prevedibile, di epoca romana. Licnido
(l'antica Ohrid) sorgeva sulla Via Egnatia, che collegava il Mar Adriatico al
Mar Egeo; nella città vecchia è stato in parte riportato alla luce un
anfiteatro romano.
La fortezza
romano-bizantina conserva ancora le sue 18 torri e 4 porte. Nei sec. IX-XI
Ocrida divenne centro della cultura slava per opera dei SS. Clemente
e Naumo, che vi fondarono i primi monasteri. Tra gli edifici religiosi notevole
è la cattedrale di S. Sofia, iniziata nel sec. XI, a tre navate, preceduta da
una nartece
a due piani e decorata internamente da affreschi coevi; a cominciare dal sec. XV
fu trasformata in moschea. Interessanti affreschi si trovano anche nelle chiese
di S. Clemente (sec. XIII-XIV) e di S. Nicola Bolnički (sec. XIV). Conserva,
oltre a numerose case di architettura popolare, alcuni monumenti islamici (sec.
XVI-XVIII). Sotto il dominio di Bisanzio, Ohrid divenne la principale
sede vescovile della Macedonia. Nell'893 il vescovo Clemente d'Ochrida,
discepolo dei Santi Cirillo e Metodio, fondò qui la prima università del mondo
slavo, e dal X secolo fino al 1767 il patriarcato di Ohrid fu assai potente. La
ricostituzione dell'arcivescovado di Ohrid nel 1958 e la sua indipendenza dalla
chiesa serbo-ortodossa nel 1967 segnarono due passi importanti nel processo di
costruzione della moderna nazione macedone.
Quasi tutta la giornata si può dedicare a un'escursione in autobus fino al
confine con l'Albania, 30 km a sud della città, per visitare la Chiesa di Sveti
Naum (San Naumo), eretta nel XVII secolo su un promontorio sovrastante il lago.

Siegen
Situata
nella Renania
Settentrionale-Vestfalia sul fiume
Sieg, 75 km a est di Colonia. Sviluppatasi come centro di estrazione e lavorazione di minerali di
ferro, Siegen è sede di industrie metalmeccaniche, siderurgiche, elettrotecniche,
ottiche, conciarie, della carta e dell'abbigliamento.
Tra i suoi monumenti spiccano per importanza la
Nikolaikirche, chiesa
tardoromanica del secolo XIII, il Municipio, anch'esso del secolo XIII e
rifatto nel XVIII, e la Martinikirche iniziata intorno al Mille,
arricchita della facciata romanica nel XIII secolo e terminata nel XVI
secolo.

Trebic
Importante centro economico, politico, legislativo e culturale della Moravia
sud-occidentale. Le sue origini risalgono all'anno 1101, quando in questi luoghi
venne fondato il monastero benedettino ad opera dei principi di Moravia
direttamente nominati dal re, Oldrich di Brno e Litold di Znojmo. Grazie alla
generosità dei fondatori, appartenne ai più ricchi monasteri dell'intero regno
dei Przemyslidi e funzionò come importante centro di vita religiosa, di
educazione e di diligente attività di colonizzazione. Importante è il
complesso del ghetto ebraico con la vecchia e la nuova sinagoga, il cimitero
ebraico e la meravigliosa chiesa parrocchiale di San Martino. Potete visitare
inoltre il Museo dell'Europa occidentale. I principi di Moravia direttamente nominati dal re, Oldrich di Brno e Litold di
Znojmo, fondarono negli anni 1101 - 1104, nel mezzo della foresta di Trebic (in
media silva trebencensis) il monastero benedettino. Nelle sue immediate
vicinanze, crebbe un insediamento con un mercato minore, i cui abitanti
lavoravano essenzialmente nella produzione di beni utili al monastero. Fra la
fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 del XIII secolo, il convento
decise di costruire sulla sponda destra del fiume Jihlava una città coloniale.
Di questo agglomerato urbano fecero parte non sola i tedeschi ma anche le genti
autoctone. Durante il XIII secolo si rinforzò anche la etnia ebraica nella zona
sottostante il monastero, dove probabilmente venne creata la via ebraica (platea
judeorum). Le guerre e le calamità naturali frenarono lo sviluppo della città.
Il secolo XIX apportò notevoli cambiamenti nella vita di Trebic. Cominciò un
rapido sviluppo economico. Senza dubbio, un atto importante dell'autogoverno
ceco fu la istituzione del Ginnasio Sloveno Minore a Trebic nell'anno 1871 e la
costruzione dell'edificio del ginnasio nell'anno 1889. La cosiddetta Ferrovia
Trasversale collegò Trebic in modo più solido con i dintorni. Nel corso del XX
secolo Trebic visse il desitno di una tipica città rurale provinciale. La
Trebic di oggi è una cittadina di 40 000 abitanti la cui base economica è
costituita, oltre che dai settori tradizionali, cioè dall'industria
calzaturiera, meccanica e dalla lavorazione del legno, anche da uno dei settori
di più recente sviluppo, cioè l'energia nucleare. L'ameno ambiente naturale
dell'altipiano, i monumenti storici degni di nota e, non per ultima, la sua
tradizione culturale, conferiscono a Trebic una indole personale e un fascino
particolare. Allo stesso modo è celebre la "Estate Culturale di Trebic",
progetto
culturale che ha oltrepassato le frontiere della importanza regionale. Trebic ed i suoi dintorni, possono offrire realmente un gran numero di traguardi
turistici differenti e comunque degni d’attenzione. A cominciare dai monumenti
UNESCO: il quartiere ebraico e la basilica di San Procopio; passando per la
Torre Cittadina accanto alla chiesa di San Martino, per la Casa Dipinta nella
Piazza di Carlo (perla rinascimentale della città dalla fine del XVI secolo,
fatta costruire dal mercante veneziano Francesco Calligardi), ancora per la Casa
Nera nella parte bassa della Piazza di Carlo, finendo con il Mulino a Vento nel
quartiere ebraico e con le mete turistiche nei dintorni. Trebic incanta ogni
visitatore senza che esso debba per forza essere uno storico. Ci sono inoltre
una serie d’altri monumenti che per il loro interesse sono meritevoli
dell'attenzione da parte dei visitatori.
Vecchio quartiere ebraico:
Quartiere ebraico dall'aspetto urbanisticamente completo e meglio
conservato, oggi ormai unico in Europa. Grazie alla circostanza per
cui la città non disponeva di fondi da destinare alla sua
demolizione, il quartiere ebraico si è potuto conservare fino ad
oggi. Anche per merito del fiume Jihlava e della particolare
instabilità del suolo, nell'anno 1975 gli esperti di statica non ne
hanno consentito la demolizione. La comunità ebraica era parte
inscindibile della città già dal medioevo. Poté costruire solo in
luoghi circoscritti. Questa delimitazione topografica conferì alla
città il suo volto: piccole case l'una addossata all'altra, stradine
estremamente strette e buie che si arrampicavano sulle estremità più
alte. Con l'aumento del numero degli abitanti crebbe anche il numero
di costruzioni edificate sopra quelle preesistenti (nell'anno 1835 il
numero di abitanti raggiunse il culmine con quasi 1500 individui, che
costituiva un quarto dell'intera popolazione Trebic). Le case venivano
erette da congregazioni di famiglie, i cosiddetti condomini. Apparte
l'assegnazione numerica, venivano impiegate anche le lettere
dell'alfabeto che segnalavano gli appartamenti dei singoli
proprietari. La storia del vecchio quartiere ebraico si è conclusa
con l'olocausto della seconda guerra mondiale. Delle 300 persone
deportate hanno fatto ritorno soltanto 10.
Basilica:
Nell'elenco dell'UNESCO è inserita anche la Basilica di San Procopio.
Nel XIV secolo il monastero venne sommerso da problemi economici. I re
Jiri da Podebrad e Matyas Korvin qui condussero una battaglia.
Nell'anno 1468 gli Ungheresi conquistarono e bruciarono la città. Il
monastero tenne testa per alcune settimane, ma infine dovette
arrendersi logorato dalla fame. Oggi nel castello ha sede il Museo.
L'esposizione include una Mostra dei Presepi e delle Pipe. La Basilica
con una parte dell'ex-monastero, fu fondata all'incirca negli anni
1230-'60. Fu distrutta diverse volte nel corso della sua esistenza. La
sua particolarità consiste nel rosone centrale, copia della finestra
della Cattedrale francese di Remmes. È stato inoltre rinvenuto un
magnifico portale, la Porta del Paradiso. È stata restaurata la
cripta, una delle più grandi della Repubblica Ceca - luogo di riposo
eterno dei monaci trapassati. Il soffitto è sopportato dalle 50
colonne e mezze colonne ciascuna con un capitello decorato in modo
diverso. L'altra più vecchia sezione della Basilica è rappresentata
dalla Cappella dell'Abate, più o meno dell'anno 1250. Affreschi più
vecchi di quelli qui presenti si riscontrano soltanto nella Rotonda di
Santa Caterina a Znojmo.
Dukovany:
Centro informazioni della centrale elettrica nucleare. Una tecnologia
audiovisiva all'avanguardia offre ai visitatori documentari
informativi sulla produzione energetica, sull'uso dell'energia
nucleare e sulla centrale stessa nel dettaglio.
Jaromerice sul Rokytna:
Il castello è stato eretto sullo stesso luogo in cui sorgeva la
fortezza gotica circondata dall'acqua. Successivamente è stato
ricostruito assumendo la forma di un esteso complesso di castelli
barocchi con la Chiesa di Santa Margherita. È circondato dal giardino
francese che perifericamente evolve nel Parco Paesaggistico Naturale.
Durante la stagione estiva si tiene annualmente il Festival
Internazionale di Musica Petr Dvorsky.
Prilozany:
Collezione del Museo Agricolo. Nell'edificio rustico è inserita la
collezione sul tema Lavorazione dei Campi Agricoli fino all'anno 1950.
La visita guidata ai macchinari agricoli dura all'incirca un'ora e
mezza. Si riscopre un luogo piacevolmente accogliente e la possibilità
di un lieto rinfresco.
Namest sull'Oslava:
Precedentemente al castello era in questo luogo un maniero medievale.
La biblioteca raccoglie 16mila volumi tra i quali il più prezioso è
rappresentato dalla Bibbia di Kralice. Qui trova posto un'ampia
collezione di arazzi che va dal XVI fino al XIX secolo. Nella
biblioteca e nel cortile hanno luogo concerti. Il castello è
circondato dal parco, la tenuta del castello è famosa per
l'allevamento di daini.
 

|