LE CARTOLINE DI JSF: LE CITTA' D'EUROPA
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CARTOLINE D'EUROPA

- Le città d'Europa -

In questo mese:

Scozia: Aberdeen (GB) JSF 1970
Spagna: Cartagena (E) JSF 1988
Belgio: Charleroi (B) JSF 1975/1980/1981
Slovenia: Maribor (SLO) JSF 1999
Macedonia: Ohrid/Ocrida (MK) JSF 1978
Germania: Siegen (D) JSF 1968
Rep. Ceca: Trebic (CZ) JSF 1992

Aberdeen

ABERDEENDi antiche origini, è nota come la città del granito, essendo costruita per la gran parte con tale materiale. Aberdeen, situata tra le foci dei fiumi Don e Dee, è una straordinaria sinfonia di grigi: tutto, comprese le strade, è di granito. Quando è immersa nel sole e nella pioggia, la città brilla argentea come in una fiaba; se coperta di nuvoloni, invece, può risultare un po' opprimente. Aberdeen è sorprendentemente pulita perché dominata da un alto senso civico; ospita il porto che serve la piattaforma petrolifera in mare più grande del mondo. Il numero degli abitanti negli ultimi anni è cresciuto, essendo giunti molti lavoratori dell'industria estrattiva e una vivace popolazione studentesca. È il centro commerciale e di pesca più attivo della Scozia e nei pressi del porto, sempre trafficato, ci sono un suggestivo mercato del pesce e l'importante museo marittimo. La città vecchia in particolar modo, sulle rive del Dee, è interamente costruita con il granito estratto nelle vicinanze e largamente esportato. Fu residenza dei re di Scozia ed il suo sviluppo risale al XVIII secolo, in seguito all'ingrandimento del porto. Conserva notevoli monumenti medievali e rinascimentali, tra cui l'Università, fondata alla fine del XV secolo, St. Machar, cattedrale del XV secolo con un bel soffitto ligneo, e l'antico ponte gotico di Brig o'Balgownie. Nei dintorni di Union St, la via principale, trovate l'antica porta Castlegate, la casa tardo-medievale Provost Skene's House e l'Aberdeen Art Gallery, nella quale sono esposti dipinti pre-raffaelliti e di arte contemporanea. Il King's College (cattolico), che prende il nome dal re Giacomo IV, fu fondato nel 1495. Segno di riconoscimento è la sua imponente torre (1633), con un'elegante cupola in pietra coronata da una copia della corona di Carlo Magno.

Cartagena

CARTAGENAE' una delle città più antiche della Spagna: con i suoi 170.483 abitanti, Cartagena è situata nella provincia della Murcia, 45 km a sud-est del capoluogo, sul Mar Mediterraneo, tra promontori coronati da antiche fortificazioni. La città deve alla sua posizione strategica l'importanza militare che ebbe sempre nella storia spagnola: Cartagena fu fondata nel 221 a.C. da Asdrubale ed ebbe periodi di floridezza anche sotto il dominio dei Romani che la chiamarono Carthago Nova. Nel XVIII secolo si estese lungo il mare e si arricchì di vie larghe e di giardini: solo nel centro è rimasto l'antico tracciato compatto e labirintico. Attualmente il suo porto, oltre a svolgere funzioni mercantili (importazione di carbone e di petrolio grezzo per la vicina raffineria di Escombreras, ed esportazione di prodotti agricoli e minerali del retroterra e di prodotti petroliferi), è pure una delle maggiori basi navali militari. Tra le industrie locali sono notevoli le tessili e le chimiche, oltre a quelle cantieristiche, metallurgiche, chimiche, meccaniche, del vetro, alimentari e delle costruzioni.

Charleroi

CHARLEROICon i suoi 202.020 abitanti, Chaleroi si trova nella provincia dell'Hainaut sul fiume Sambre, 48 km a sud-est di Bruxelles. Situata in un vasto bacino carbonifero, Charleroi ha visto svilupparsi una fiorente industria metallurgica e siderurgica. Numerosi anche gli stabilimenti meccanici, elettrotecnici, chimici e del vetro. Fondata nel 1666 dal governatore spagnolo Rodrigo nei pressi dell'antica Charnoy, deve il suo nome al re Carlo II di Spagna, a cui era dedicata una fortezza attorno alla quale si sviluppò la città (XVII secolo). Per diversi secoli fu al centro di numerose battaglie che la videro contesa tra Spagnoli e Francesi. È famosa la battaglia che qui ebbe luogo agli inizi della prima guerra mondiale (Battaglia di Charleroi, 21-23 agosto 1914). Bella è la sua piazza principale, Place Charles II, sulla quale si affacciano importanti edifici civili e religiosi.

Maribor

MARIBORMaribor è il capoluogo della Stiria slovena e rappresenta il centro di una zona caratterizzata dalla profonda influenza austriaca. La città dista pochi km dal confine austriaco e giace sulle sponde del fiume Drava, ai piedi del Massiccio del Pohorje. Conserva la Cattedrale, menzionata già nel 1189. L'originale edificio romanico è riconoscibile nell'attuale navata centrale. Venne rimaneggiata soprattutto nel XVIII secolo. Notevole anche il castello, costruito nel 1478, ingrandito nel XVI secolo e trasformato in residenza ducale nel XVII secolo: oggi è sede del Museo Archeologico. La piazza principale, al centro di questa importante città di frontiera sulle rive della Drava, è circondata da edifici barocchi; nel mezzo si trova la colonna della peste (1680) con la statua della Vergine e circondata da statue dei santi. Maribor è un'importante mercato agricolo e qui hanno sede industrie del cuoio, tessili, alimentari, meccaniche, delle minuterie metalliche. In tedesco la città è chiamata "Marburg", in italiano "Marburgo".

Ohrid / Ocrida

OHRID / OCRIDAIl Lago di Ohrid, nell'estremo lembo sud-occidentale della Macedonia, è un bacino naturale di origine tettonica, uno dei più vecchi del mondo e il più profondo d'Europa (290 m). La sua superficie di 450 kmq si estende per un terzo in Albania. Annidata fra i monti a un'altitudine di 695 m, la parte in territorio macedone è la più bella, con vedute spettacolari sull'acqua dalle rive e dalle alture circostanti. La città di Ohrid (Ocrida, in Italiano) sorge sulla sponda nord-occidentale del lago omonimo ed è la mecca dei turisti in Macedonia, con una trentina di monumenti di interesse storico e artistico da visitare. La città, dominata anche dalle rovine di un antico forte romano-bizantino, offre i più tipici esempi di architettura civile balcanica, con case bianche a sporti sorretti da travi lavorate (XVIII-XIX secolo). Le rovine più antiche visibili in superficie sono, come prevedibile, di epoca romana. Licnido (l'antica Ohrid) sorgeva sulla Via Egnatia, che collegava il Mar Adriatico al Mar Egeo; nella città vecchia è stato in parte riportato alla luce un anfiteatro romano. La fortezza romano-bizantina conserva ancora le sue 18 torri e 4 porte. Nei sec. IX-XI Ocrida divenne centro della cultura slava per opera dei SS. Clemente e Naumo, che vi fondarono i primi monasteri. Tra gli edifici religiosi notevole è la cattedrale di S. Sofia, iniziata nel sec. XI, a tre navate, preceduta da una nartece a due piani e decorata internamente da affreschi coevi; a cominciare dal sec. XV fu trasformata in moschea. Interessanti affreschi si trovano anche nelle chiese di S. Clemente (sec. XIII-XIV) e di S. Nicola Bolnički (sec. XIV). Conserva, oltre a numerose case di architettura popolare, alcuni monumenti islamici (sec. XVI-XVIII). Sotto il dominio di Bisanzio, Ohrid divenne la principale sede vescovile della Macedonia. Nell'893 il vescovo Clemente d'Ochrida, discepolo dei Santi Cirillo e Metodio, fondò qui la prima università del mondo slavo, e dal X secolo fino al 1767 il patriarcato di Ohrid fu assai potente. La ricostituzione dell'arcivescovado di Ohrid nel 1958 e la sua indipendenza dalla chiesa serbo-ortodossa nel 1967 segnarono due passi importanti nel processo di costruzione della moderna nazione macedone. Quasi tutta la giornata si può dedicare a un'escursione in autobus fino al confine con l'Albania, 30 km a sud della città, per visitare la Chiesa di Sveti Naum (San Naumo), eretta nel XVII secolo su un promontorio sovrastante il lago.

Siegen

SIEGENSituata nella Renania Settentrionale-Vestfalia sul fiume Sieg, 75 km a est di Colonia. Sviluppatasi come centro di estrazione e lavorazione di minerali di ferro, Siegen è sede di industrie metalmeccaniche, siderurgiche, elettrotecniche, ottiche, conciarie, della carta e dell'abbigliamento. Tra i suoi monumenti spiccano per importanza la Nikolaikirche, chiesa tardoromanica del secolo XIII, il Municipio, anch'esso del secolo XIII e rifatto nel XVIII, e la Martinikirche iniziata intorno al Mille, arricchita della facciata romanica nel XIII secolo e terminata nel XVI secolo.

Trebic

TREBICImportante centro economico, politico, legislativo e culturale della Moravia sud-occidentale. Le sue origini risalgono all'anno 1101, quando in questi luoghi venne fondato il monastero benedettino ad opera dei principi di Moravia direttamente nominati dal re, Oldrich di Brno e Litold di Znojmo. Grazie alla generosità dei fondatori, appartenne ai più ricchi monasteri dell'intero regno dei Przemyslidi e funzionò come importante centro di vita religiosa, di educazione e di diligente attività di colonizzazione. Importante è il complesso del ghetto ebraico con la vecchia e la nuova sinagoga, il cimitero ebraico e la meravigliosa chiesa parrocchiale di San Martino. Potete visitare inoltre il Museo dell'Europa occidentale. I principi di Moravia direttamente nominati dal re, Oldrich di Brno e Litold di Znojmo, fondarono negli anni 1101 - 1104, nel mezzo della foresta di Trebic (in media silva trebencensis) il monastero benedettino. Nelle sue immediate vicinanze, crebbe un insediamento con un mercato minore, i cui abitanti lavoravano essenzialmente nella produzione di beni utili al monastero. Fra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 del XIII secolo, il convento decise di costruire sulla sponda destra del fiume Jihlava una città coloniale. Di questo agglomerato urbano fecero parte non sola i tedeschi ma anche le genti autoctone. Durante il XIII secolo si rinforzò anche la etnia ebraica nella zona sottostante il monastero, dove probabilmente venne creata la via ebraica (platea judeorum). Le guerre e le calamità naturali frenarono lo sviluppo della città. Il secolo XIX apportò notevoli cambiamenti nella vita di Trebic. Cominciò un rapido sviluppo economico. Senza dubbio, un atto importante dell'autogoverno ceco fu la istituzione del Ginnasio Sloveno Minore a Trebic nell'anno 1871 e la costruzione dell'edificio del ginnasio nell'anno 1889. La cosiddetta Ferrovia Trasversale collegò Trebic in modo più solido con i dintorni. Nel corso del XX secolo Trebic visse il desitno di una tipica città rurale provinciale. La Trebic di oggi è una cittadina di 40 000 abitanti la cui base economica è costituita, oltre che dai settori tradizionali, cioè dall'industria calzaturiera, meccanica e dalla lavorazione del legno, anche da uno dei settori di più recente sviluppo, cioè l'energia nucleare. L'ameno ambiente naturale dell'altipiano, i monumenti storici degni di nota e, non per ultima, la sua tradizione culturale, conferiscono a Trebic una indole personale e un fascino particolare. Allo stesso modo è celebre la "Estate Culturale di Trebic", progetto culturale che ha oltrepassato le frontiere della importanza regionale. Trebic ed i suoi dintorni, possono offrire realmente un gran numero di traguardi turistici differenti e comunque degni d’attenzione. A cominciare dai monumenti UNESCO: il quartiere ebraico e la basilica di San Procopio; passando per la Torre Cittadina accanto alla chiesa di San Martino, per la Casa Dipinta nella Piazza di Carlo (perla rinascimentale della città dalla fine del XVI secolo, fatta costruire dal mercante veneziano Francesco Calligardi), ancora per la Casa Nera nella parte bassa della Piazza di Carlo, finendo con il Mulino a Vento nel quartiere ebraico e con le mete turistiche nei dintorni. Trebic incanta ogni visitatore senza che esso debba per forza essere uno storico. Ci sono inoltre una serie d’altri monumenti che per il loro interesse sono meritevoli dell'attenzione da parte dei visitatori.
Vecchio quartiere ebraico: Quartiere ebraico dall'aspetto urbanisticamente completo e meglio conservato, oggi ormai unico in Europa. Grazie alla circostanza per cui la città non disponeva di fondi da destinare alla sua demolizione, il quartiere ebraico si è potuto conservare fino ad oggi. Anche per merito del fiume Jihlava e della particolare instabilità del suolo, nell'anno 1975 gli esperti di statica non ne hanno consentito la demolizione. La comunità ebraica era parte inscindibile della città già dal medioevo. Poté costruire solo in luoghi circoscritti. Questa delimitazione topografica conferì alla città il suo volto: piccole case l'una addossata all'altra, stradine estremamente strette e buie che si arrampicavano sulle estremità più alte. Con l'aumento del numero degli abitanti crebbe anche il numero di costruzioni edificate sopra quelle preesistenti (nell'anno 1835 il numero di abitanti raggiunse il culmine con quasi 1500 individui, che costituiva un quarto dell'intera popolazione Trebic). Le case venivano erette da congregazioni di famiglie, i cosiddetti condomini. Apparte l'assegnazione numerica, venivano impiegate anche le lettere dell'alfabeto che segnalavano gli appartamenti dei singoli proprietari. La storia del vecchio quartiere ebraico si è conclusa con l'olocausto della seconda guerra mondiale. Delle 300 persone deportate hanno fatto ritorno soltanto 10.
Basilica: Nell'elenco dell'UNESCO è inserita anche la Basilica di San Procopio. Nel XIV secolo il monastero venne sommerso da problemi economici. I re Jiri da Podebrad e Matyas Korvin qui condussero una battaglia. Nell'anno 1468 gli Ungheresi conquistarono e bruciarono la città. Il monastero tenne testa per alcune settimane, ma infine dovette arrendersi logorato dalla fame. Oggi nel castello ha sede il Museo. L'esposizione include una Mostra dei Presepi e delle Pipe. La Basilica con una parte dell'ex-monastero, fu fondata all'incirca negli anni 1230-'60. Fu distrutta diverse volte nel corso della sua esistenza. La sua particolarità consiste nel rosone centrale, copia della finestra della Cattedrale francese di Remmes. È stato inoltre rinvenuto un magnifico portale, la Porta del Paradiso. È stata restaurata la cripta, una delle più grandi della Repubblica Ceca - luogo di riposo eterno dei monaci trapassati. Il soffitto è sopportato dalle 50 colonne e mezze colonne ciascuna con un capitello decorato in modo diverso. L'altra più vecchia sezione della Basilica è rappresentata dalla Cappella dell'Abate, più o meno dell'anno 1250. Affreschi più vecchi di quelli qui presenti si riscontrano soltanto nella Rotonda di Santa Caterina a Znojmo.
Dukovany: Centro informazioni della centrale elettrica nucleare. Una tecnologia audiovisiva all'avanguardia offre ai visitatori documentari informativi sulla produzione energetica, sull'uso dell'energia nucleare e sulla centrale stessa nel dettaglio.
Jaromerice sul Rokytna: Il castello è stato eretto sullo stesso luogo in cui sorgeva la fortezza gotica circondata dall'acqua. Successivamente è stato ricostruito assumendo la forma di un esteso complesso di castelli barocchi con la Chiesa di Santa Margherita. È circondato dal giardino francese che perifericamente evolve nel Parco Paesaggistico Naturale. Durante la stagione estiva si tiene annualmente il Festival Internazionale di Musica Petr Dvorsky.
Prilozany: Collezione del Museo Agricolo. Nell'edificio rustico è inserita la collezione sul tema Lavorazione dei Campi Agricoli fino all'anno 1950. La visita guidata ai macchinari agricoli dura all'incirca un'ora e mezza. Si riscopre un luogo piacevolmente accogliente e la possibilità di un lieto rinfresco.
Namest sull'Oslava: Precedentemente al castello era in questo luogo un maniero medievale. La biblioteca raccoglie 16mila volumi tra i quali il più prezioso è rappresentato dalla Bibbia di Kralice. Qui trova posto un'ampia collezione di arazzi che va dal XVI fino al XIX secolo. Nella biblioteca e nel cortile hanno luogo concerti. Il castello è circondato dal parco, la tenuta del castello è famosa per l'allevamento di daini.